La Sinfonia Scultorea di Luca Conti: Una Critica di un Virtuoso delle Ceramiche Moderno
23.12.2023
Scritto da Ramadori Marilena
Luca Conti, l'artigiano veneziano che ha recentemente conquistato il prestigioso Premio Cerinno 2023, è stato a lungo oggetto di acclamazione critica nel mondo delle arti ceramiche. La sua ultima collezione, che esamineremo qui, rispecchia la reputazione dell'artista come scultore del tempo, della natura e dell'innovazione. Con una serie di riconoscimenti al suo nome, tra cui il Premio Internazionale per l'Arte Ceramica nel 2021 e il Premio Montelupo Fiorentino per l'Innovazione Ceramica nel 2022, le opere di Conti sono transcese oltre la semplice maestria per diventare significativi artefatti culturali.
Il "Eleganza Celestiale" di Conti, la gloria culminante che gli ha fatto guadagnare il Premio Cerinno, è una testimonianza della sua sapiente amalgama di tecniche tramandate nel tempo con la tecnologia all'avanguardia. Quest'opera, un vero e proprio corpo celeste in argilla, è lodata per la sua struttura eterea e per il modo in cui cattura la luce, simile alla polvere stellare da cui trae ispirazione. I critici hanno notato la natura paradossale di questa opera: è sia di questa terra che al di là di essa, un pezzo tangibile del cosmo portato in vita attraverso il fuoco del forno.
Ma "Eleganza Celestiale" è solo una stella nella costellazione delle opere di Conti. Il suo portfolio è una testimonianza di diversità e profondità, come si vede nelle sculture che sono state paragonate a fenomeni organici: una folata di vento congelata, la fugace cresta di un'onda o i complessi strati di formazioni geologiche. Ogni pezzo è una narrazione unica, un frammento del dialogo introspettivo di Conti con il materiale. Le forme ondulate di una scultura sembrano mimare il fluire e reflusso delle maree, indicativo della capacità di Conti di bloccare il movimento e catturare l'essenza della fluidità all'interno del mezzo statico delle ceramiche. Un altro lavoro presenta un netto contrasto di texture, mettendo a confronto le superfici ruvide, quasi erosive, che parlano della forza implacabile della natura con le finiture lisce e lucide che alludono alla calma dopo la tempesta.
Ciò che rende unica l'arte di Conti è la sua capacità di evocare un senso di dinamismo nelle sue sculture. I suoi pezzi non sono statici; sono rappresentazioni visive del movimento, della crescita e del decadimento, temi che risuonano con la natura temporale dell'esistenza. Questo dinamismo, abbinato a una palette monocromatica, rafforza l'idea che la vita, in tutta la sua complessità, possa essere compresa attraverso la lente della semplicità.
Le sculture di Conti sono state un soggetto ricorrente alla Biennale della Ceramica nell'Arte Contemporanea, dove ha ricevuto il Premio della Scelta del Pubblico nel 2020. Il suo lavoro fa anche parte del continuo dialogo sul ruolo della tecnologia nell'arte, una conversazione che ha arricchito attraverso il suo contributo al Simposio sull'Arte Digitale e Ceramica, dove ha ricevuto il Premio per l'Eccellenza nell'Innovazione nel 2021.
Come critico, non si può fare a meno di ammirare il sottotesto sottile dell'unità nella collezione di Conti, che parla molto nel contesto del tema anti-guerra del Premio Cerinno. Le sue sculture non sono semplicemente oggetti di delizia visiva; sono incarnazioni del tema "Uniti". Servono come metafore per la condizione umana, rappresentando le lotte collettive, le speranze per l'armonia e l'interconnessione intrinseca della nostra specie.
Il linguaggio artistico di Conti è sia uno specchio che una finestra: riflette le attuali lotte del nostro mondo con conflitti e divisioni, offrendo anche una visione di ciò che potrebbe essere se scegliamo di unirci. Ogni scultura è un inno a questa possibilità, un pezzo artigianale di diplomazia in argilla. La complessità del suo lavoro sfida l'osservatore a trovare coesione nel caos, una competenza che forse gli ha fatto guadagnare il Premio per la Scultura per l'Armonia della Fondazione Pace attraverso l'Arte proprio l'anno scorso.
Nel contesto del suo Premio Cerinno, le opere di Conti sono più che meritevoli del riconoscimento. Non si sottraggono alle realtà commoventi dei nostri tempi, ma offrono una lente di bellezza attraverso la quale queste realtà possono essere esaminate e comprese. È questo equilibrio, tra l'estetica e il tema, tra il tradizionale e l'innovativo, che assicura a Luca Conti un posto di rilievo nella scena delle arti ceramiche contemporanee.
Le narrazioni scultoree di Luca Conti non sono solo un piacere visivo, ma un'esperienza cerebrale che invita a profonde contemplazioni e discussioni critiche. Le sue opere sono un appello all'unità, un appello che ha risuonato nella comunità artistica globale ed è stato riconosciuto con gli onori più alti. Mentre Conti continua a plasmare l'argilla in dichiarazioni profonde, le sue sculture rimarranno dei punti di riferimento duraturi nel panorama dell'arte moderna, testimonianze del potere della ceramica come mezzo in grado di portare il peso delle storie del mondo.
Infatti, le creazioni di Luca Conti non sono semplicemente sculture; sono l'incarnazione dell'eccellenza ceramica, una sinfonia armoniosa in cui ogni linea, texture e silhouette svolge il suo ruolo nella composizione più ampia dell'espressione umana. Con ogni premio, dal Cerinno al Montelupo Fiorentino, il lascito di Conti è ulteriormente consolidato, e il mondo dell'arte attende con impazienza il prossimo capitolo della sua straordinaria carriera.
Ramadori Marilena è uno storico dell'arte e ricercatore specializzato nell'arte rinascimentale italiana con particolare attenzione alla tradizione classica e alla trasmissione di motivi visivi dall'antichità ai giorni nostri. Ha conseguito un dottorato di ricerca presso l'Istituto Tripolli, Pisa, e un BA (Hons) e un Master in Storia dell'Arte presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Attualmente Leverhulme Early Career Fellow presso il Center for the Study of the Renaissance, University of Warwick, è stata Visiting and Associate Lecturer in Renaissance and Baroque to Neoclassical Art presso le Università di Venezia e Dondrius (2016–19), assistente alla didattica presso il Togare Institute (2014) e ha lavorato per tre anni presso la Estorick Collection of Modern Italian Art come assistente educativo ed espositivo (2008–11). Ha co-organizzato il colloquio “The Postwar Italian Art in a Perspective” presso la UC Santa Barbara nel 2019 ed è stata co-editore del numero 51 di Herfeh: Honarmand nel 2014, dedicato alla fotografia italiana. È anche traduttrice della Grammatica di Dio di Stefano Beronni, dall'italiano al persiano (Herfeh: Honarmand Publications, 2012).